Questa mattina, passando con la mia auto, il mio sguardo è stato rapito da un gruppo di ragazzi davanti ad una scuola; erano vestiti in modo piuttosto elegante e questo mi ha fatto realizzare che si trovavano lì per gli esami di maturità.
Ref.
Tralascio i ricordi che come un fiume in piena hanno invaso la mia mente, ed ho esternalizzato il mio stupore per tanta eleganza, tanto da suscitare un commento di mia moglie "..e capirai". In quel capirai c'era tutta la distruzione dell'illusione e la sconfitta della speranza che ogni ragazzo ha quando esce da scuola.
Ho replicato che trovavo importante che quei ragazzi, almeno in quel giorno si sentissero importanti, anche dietro ad un vestito, visto che la scuola italiana non ti da nessun senso di appartenenza, mi sembrava un gesto di sfida e di speranza nello stesso momento.
Al che ho ricevuto come risposta... " è tutta l'Italia che non ti da senso di appartenenza".
Il colloquio durato pochi secondi mi ha generato un'amarezza nel constatare di quanto fosse vera questa ultima affermazione, soprattutto nell' Italia di questi ultimi anni.
E' difficile sentirsi italiani ed orgogliosi di un sistema paese che delude ogni minuto che passa.
Eppure l'ultimo anno è stato dal punto di vista personale piuttosto ricco ed entusiasmante di emozioni, ma devo ammettere che manca quella serenità nel sentirsi "padroni a casa propria".
Ormai tutto quello che succede nel nostro paese viene messo in discussione, il che sarebbe anche una cosa normale in una democrazia, ma quello a cui mi riferisco io è una crisi di valori dell'uomo ancor prima che del paese; vince l'egoismo e la superficialità, la mancanza di rispetto per la vita e la proprietà, si muore per pochi euro o per uno sgarbo.
Sono sicuro di non essere riuscito a scrivere in pieno la sensazione di smarrimento nel ritrovarmi nel pieno di una crisi di identita collettiva, quasi ad elaborare il lutto del senso di appartenenza.
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